
Poster da stampare in alta risoluzione:
Settimana internazionale di solidarietà con l* prigionier* anarchic* 2025
Chiamata per azioni durante la settimana internazionale di solidarietà con l* prigionier* anarchic*!
Inviateci i vostri eventi e le vostre iniziative all’indirizzo tillallarefree@riseup.net.
Contro la società carceraria, creiamo legami
Quando ci fermiamo fuori da una prigione ci ritroviamo al confronto con la dura realtà dell’alienazione e della separazione. Un muro, una recinzione, torri di controllo, telecamere di sicurezza, scatole di cemento e gabbie di acciaio con l’obiettivo di mantenere l* accusat* e “colpevoli” isolat* dal resto della società.
Concetti come riabilitazione e pentimento sono costruiti dalle ideologie proprie degli stati con l’obettivo di mantenere e assicurare il proprio potere, immobilizzare i territori sotto un’identità nazionale e punire tutto ciò che non rientri nelle loro concezioni di legalità, progresso, morale e valori capitalisti.
Il fatto è, che una volta fuori dalle mura della prgione, possiamo renderci conto che questa altro non è che una costruzione tangibile. È un muro, è cemento, è materia. Coloro che la mantengono in piedi sono esseri viventi… Si, la prigione ci isola ma solo nella misura in cui noi glielo permettiamo. Non appena ci dimentichiamo di questo e accettiamo la separazione che ci viene imposta, i muri diventano solidi e permanenti. Coloro che restano dentro le mura, invece, non possono dimenticarsene poiché devono confrontarsi quotidianamente con la dura realtà della vita reclusa. Fin quando esisteranno gli Stati esisteranno le prigioni e noi ci ritroveremo richius* tra le loro mura.
È attraverso la memoria dell* compagn* che ci hanno preceduto che continuiamo la lotta, portiamo avanti le idee e le azioni di chi si trova confinat* da gabbie e cemento e creiamo continuità e legami attraverso una infinità di atti di resistenza che si conformano a una vita alla ricerca di libertà. Le prigioni e le lotte all’interno di esse sono un contributo costante a questa memoria collettiva di resistenza.
Sia nelle viscere delle dittature totalitarie, sia nel cuore di una “social-democrazia”, dove la violenza statale ha un sapore diverso, ogni stato cerca di spegnere ogni fuoco di insubordnazione o resistenza. Tutte le idee che vanno oltre i loro costrutti possono finire nel loro mirino, sotto il loro sguardo apparentemente onnipresente.
Possiamo riconoscere la solidarietà sotto una molteplicità di forme: legami, amicizie, scambi di idee e dialoghi e momenti di attacco condivisi. L* nostr* compagn* non sono isolat*, al contrario, sono parte viva e attiva nelle nostre lotte.
In solidarietà con tutt* coloro che attraversano clandestinamente i muri delle frontiere, con chi è latitante, con chi è in esilio e chi si trova isolat* nelle più profonde celle di isolamento, così come con coloro che sono mort* in azione o sono criminalizzat*.
Contro tutte e prigioni
Abbiamo scelto una vita di tensione e insubordinazione alla ricerca di legami reali.
La forza della vita non si può seppellire!